Il doping è un fenomeno che accompagna lo sport da secoli, una pratica antica che, pur evolvendosi, ha mantenuto la stessa essenza: migliorare le prestazioni fisiche a scapito della salute e dei valori etici. Il termine “doping” venne usato per la prima volta nel 1889, riferendosi a una miscela di oppio, narcotici e tabacco somministrata ai cavalli da corsa in Nord America. L’origine etimologica del verbo inglese to dope racchiude il significato di "ingannare", riflettendo già allora la slealtà intrinseca alla pratica.

Tuttavia, l’uso di sostanze per migliorare la performance sportiva non è un’invenzione moderna. Già nella Grecia antica, gli atleti consumavano decotti di piante e funghi per aumentare la resistenza durante i giochi olimpici. Nella Roma imperiale, i gladiatori mescolavano carne e idromele per ottenere maggiore forza e aggressività. Pratiche simili si trovano in altre culture: in Cina si usava l’efedra per migliorare le prestazioni respiratorie, mentre i guerrieri nordici si affidavano ai decotti di Amanita muscaria. Anche in Sud America e Africa, la coca, il guaranà e il “dop” erano utilizzati per superare la fatica e potenziare le capacità fisiche.

Con il progredire della scienza e della medicina, anche il doping si è evoluto. Nel XIX secolo, l’utilizzo di cocaina e stricnina segnò l’inizio dell’era moderna di questa pratica. Tuttavia, i rischi erano già evidenti: il primo caso documentato di morte per doping risale al 1886, durante una gara di ciclismo. Nonostante ciò, fu solo con la morte di Tom Simpson al Tour de France del 1967 che si iniziò a parlare di regolamentazioni. Gli anni ’70 segnarono un punto di svolta, con l’introduzione dei primi controlli antidoping, anche nel calcio, durante i Mondiali in Messico.

Oggi, il doping ha raggiunto livelli di sofisticazione impressionanti. Tecniche avanzate, come l’autoemotrasfusione, hanno lasciato spazio all’uso di ormoni come GH ed EPO e a sostanze progettate appositamente per sfuggire ai controlli. Le prospettive future includono persino il doping genetico, una pratica che potrebbe modificare il genoma degli atleti per migliorare le prestazioni.

Conoscere questa storia, dalle sue radici culturali agli sviluppi più moderni, ci permette di affrontare meglio il fenomeno. Preservare la salute e i valori dello sport significa combattere il doping su tutti i fronti: educazione, prevenzione e regolamentazione.

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