La FIGC ha accolto con grande impegno e solidarietà 40 giovani calciatori ucraini provenienti da città duramente colpite dalla guerra come Kharkiv, Dnipro, Zaporizhzhia e Mykolaiv. Questi ragazzi hanno avuto l’opportunità di partecipare a un campo di allenamento speciale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, Firenze. Grazie alla collaborazione tra la FIGC e la Federazione Ucraina, questo progetto ha offerto ai giovani calciatori un’esperienza unica di crescita e serenità, lontano dagli orrori del conflitto. Coverciano si è subito rivelato un rifugio sicuro che ha offerto loro un’occasione per lasciarsi alle spalle la difficile quotidianità di un conflitto.
“Non possiamo credere che sia già il nostro secondo giorno senza sirene antiaeree, senza bombardamenti”, ha raccontato uno dei giovani partecipanti, evidenziando il sollievo di vivere finalmente in un contesto pacifico.
Questo campo ha restituito loro momenti di tranquillità, in un’atmosfera serena dove tornare a vivere l’infanzia e l’adolescenza.
Allenamenti di alto livello e valori di squadra
Grazie alla sinergia tra i tecnici nazionali e regionali del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e gli allenatori ucraini, i ragazzi hanno potuto affinare le proprie abilità calcistiche, migliorando tecnica e strategia in un ambiente altamente professionale. Ma Coverciano è stato anche un’occasione per trasmettere loro i valori che stanno alla base del calcio italiano, come il gioco di squadra, il rispetto reciproco e lo spirito di sportività. Gli allenatori ucraini, dal canto loro, hanno potuto partecipare a sessioni di aggiornamento professionale, portando con sé nuove competenze da applicare nelle proprie regioni d’origine.
Le attività proposte ai ragazzi non si sono limitate all’allenamento calcistico: gite culturali a Pisa e Firenze, un’esperienza di rafting e la visita al Museo del Calcio Italiano hanno arricchito il loro soggiorno, regalando sorrisi e momenti di spensieratezza.
“Vedere la Torre di Pisa per la prima volta è stato incredibile”, racconta uno dei giovani calciatori, entusiasta di scoprire nuovi luoghi e culture.
Una comunità di supporto e una “seconda famiglia”
L’accoglienza calorosa ricevuta dai ragazzi da parte degli allenatori e dello staff italiano è stata determinante per il successo dell’iniziativa. “L'atteggiamento degli allenatori e di tutto il personale è stato così premuroso che i bambini si sono sentiti a casa fin dal primo giorno”, racconta un allenatore ucraino. Questo progetto ha dato loro non solo nuove competenze calcistiche, ma anche un senso di appartenenza e una ritrovata speranza.
Sapere di essere sostenuti e parte di una comunità internazionale è un’esperienza che rimarrà impressa nei cuori di questi giovani atleti, restituendo loro fiducia nel futuro.
La collaborazione tra la FIGC e la Federazione Calcistica Ucraina dimostra come il calcio possa essere uno strumento potente di pace, solidarietà e speranza.