La storia è qualcosa di prezioso, da conoscere e da coltivare. E il calcio può essere un modo per approfondire questa conoscenza. È il significato della giornata vissuta dai ragazzi del Liceo Roiti e del settore giovanile della SPAL il 23 gennaio 2025 a Ferrara.

La prima parte dell’evento si è tenuta allo stadio Paolo Mazza. Qui i ragazzi hanno assistito alla presentazione di un libro intenso e coinvolgente, in cui le storie del calcio si incrociano con la storia delle persecuzioni razziali e della Shoah.

“Una stella in campo. Giovanni Di Veroli dalla persecuzione razziale al calcio di serie A”, scritto da Paolo Poponessi e Roberto Di Veroli, è dedicato a Giovanni Di Veroli, l’unico calciatore ebreo romano ad avere giocato in serie A in una delle squadre della capitale, vincendo anche la Coppa Italia nel 1958 con la maglia della Lazio. A dialogare con gli autori, lo scrittore e giornalista Adam Smulevich che ha firmato i libri “Presidenti. Le storie scomode dei fondatori delle squadre di calcio di Casale, Napoli e Roma” e “Un calcio al razzismo. 20 lezioni contro l'odio”.

“La memoria viene tenuta viva dai racconti delle persone che hanno vissuto l’orrore dell’Olocausto”, dice Massimiliano Rizzello, Coordinatore regionale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC. “Il messaggio che la Federazione vuole lanciare ai giovani calciatori è quello del valore del rispetto. Vogliamo formare i giovani non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello educativo”.

Nella seconda parte della giornata una delegazione di ragazzi si è recata in visita al MEIS - Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, dove ha approfondito la conoscenza della storia e della cultura ebraica.

“Era da tempo che volevamo organizzare un incontro che incrociasse il valore della Memoria con le storie individuali di calciatori e sportivi”, spiega Amedeo Spagnoletto, Direttore del MEIS. “Ci auguriamo che questo possa essere un passo in avanti per contrastare ogni forma di intolleranza sui campi di calcio, accomunandoci nella genuina passione per lo sport e allontanando ogni forma di violenza, sia nei gesti che nelle parole”.